Tutti i veicoli a idrogeno (dalla auto ai camion) necessitano anche di un pacco batterie, più o meno grande, per ibridizzare le fuel cells a idrogeno in modo da assicurare maggiore autonomia ed un funzionamento migliore del sistema di trazione.
La Corbelli Elettronica Snc, che è in grado di fornire batterie sia per veicoli “full electric” sia per veicoli elettrici a fuel cells a idrogeno, ha iniziato la sua attività nel 1990 con la rappresentanza tecnico-commerciale di batterie al piombo, rivolgendosi ai distributori di materiale elettrico ed elettronico, all’industria e ai manutentori di gruppi UPS e allarmi.
Oggi, offre servizi legati alla consulenza, progettazione, realizzazione, assemblaggio e distribuzione di batterie e pacchi batterie personalizzati e adatti ad ogni tipo di esigenza. Ogni fase del processo di realizzazione del pacco batteria, dalla progettazione alla realizzazione finale, segue un processo ben preciso, finalizzato alla miglior compromesso tra design e prestazioni, mantenendo elevati gli standard di qualità sinonimo di sicurezza. In fase di progettazione di un pacco batteria al litio vengono prese in considerazione, prima di tutto, le specifiche meccaniche, elettriche e ambientali del dispositivo su cui deve essere installato. L’obiettivo è quello di ottenere, al tempo stesso, design e prestazioni ottimali.
L’assemblaggio e realizzazione dei pacchi batteria si effettua attraverso fasi ottimizzate che consentono di ottenere costi finali molto contenuti e tempi di consegna più rapidi. Ogni pacco batteria prevede l’utilizzo di componenti di alta qualità in grado di garantire prestazioni elevate capaci di soddisfare ogni tipo di esigenza. Dopo la fase di realizzazione, ogni pacco batteria affronta una fase di test e calibrazione finalizzata a garantire elevati standard qualitativi e prestazionali.
Pacchi batterie al Litio disponibili
Batterie Litio Ferro Fosfato – LIFePO4
Batterie Litio Ione Ricaricabili Panasonic, Samsung, Lg
Batterie Litio a celle cilindriche e a sacchetto (pouch)
BATTERIE POUCH (A SACCHETTO)
La progettazione Cobelli elettronica dei pacchi batterie si basa interamente sui requisiti elettrici, meccanici e ambientali del dispositivo su cui devono essere installati. L’obiettivo è quello di trasformare il design di ogni pacco batteria personalizzato in una soluzione tangibile che opera entro i parametri del dispositivo fruente, fornendo, al tempo stesso, prestazioni ideali. Dopo la fase di assemblaggio tutti i pacchi batteria vengono testati e calibrati per garantire qualità, conformità e prestazioni adeguate.
Normative
I requisiti normativi per i pacchi batteria agli ioni di litio e al nichel-metallo idruro cambiano continuamente e possono variare notevolmente in varie parti del mondo. Garantire che il design del pacco batteria soddisfi le normative in vigore può essere difficile e richiedere tempo. Per farti risparmiare tempo e fatica, la Corbelli Elettronica può gestire tutti i requisiti normativi per i progetti di tutti i pacchi batterie.
Red Bull Advanced Technologies, la divisione ad alte prestazioni del Red Bull Racing Group, sta collaborando con l’azienda di tecnologie per la mobilità AVL per sviluppare la prossima generazione di celle a combustibile ad altissima densità di potenza. Dovrebbero essere più leggere di due terzi rispetto ai sistemi di celle a combustibile convenzionali, aprendo così la strada a settori automobilistico, motoristico e aeronautico ad alte prestazioni.
Milton Keynes, UK, aprile 2024: Questa collaborazione combina il portafoglio di tecnologie AVL leader nel settore delle celle a combustibile PEM con le tecnologie vincenti e le metodologie innovative di Red Bull in materia di progettazione, costruzione e aerodinamica leggera. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di celle a combustibile per applicazioni ad alte prestazioni che supera quelli attualmente disponibili a livello globale. Le indagini congiunte indicano che, una volta completate con successo, è possibile ottenere miglioramenti significativi nella densità di potenza gravimetrica, con valori verso i 6kW/kg a livello di stack di celle a combustibile (fuel cellls) e 2kW/kg a livello di sistema completo di sistemi ausiliari (bop: balance fo power) . Questa tecnologia è potenzialmente in grado di produrre il sistema di celle a combustibile PEM con la più alta densità di potenza gravimetrica al mondo.
Le soluzioni che verranno raggiunte costituiranno una pietra miliare significativa nell’innovazione tecnologica a zero emissioni , consentendo a settori come le future serie motoristiche l’aerospaziale e una moltitudine di altre applicazioni di avere i valori di densità di potenza richiesti dalla mobilità a idrogeno.
Rob Gray, direttore tecnico di Red Bull Advanced Technologies: “Siamo lieti di lavorare con AVL a questa collaborazione per aumentare la densità di potenza delle celle a combustibile e quindi migliorare le prestazioni. Questo dimostra quanto possa essere vantaggiosa l’applicazione dell’ingegneria all’avanguardia della F1 per il progresso del mondo reale”.
Matthias Wellers, amministratore delegato di AVL Powertrain UK Ltd: “Questa entusiasmante collaborazione combinerà le conoscenze e l’esperienza dei nostri esperti, consentendo alla tecnologia dei sistemi di celle a combustibile PEM di progredire ulteriormente e più rapidamente per soddisfare i requisiti delle applicazioni ad alte prestazioni.”
Premessa – advising: Questo articolo è per lettori con competenze scientifiche a livello universitario
Ricercatori spagnoli hanno sviluppato la produzione di idrogeno senza elettrodi di contatto attraverso l’elettrolisi dell’acqua mediante l’attivazione redox innescata da microonde di materiali ionici allo stato solido a basse temperature (< 250 °C).
Illustrazione schematica del ciclo redox indotto dalle microonde. L’irradiazione a microonde di materiali drogati ne induce la reazione di riduzione e innesca il rilascio di ossigeno gassoso. L’immissione di un gas adatto a controllare le microonde porta alla riossidazione del materiale attraverso la deossigenazione del gas e la formazione di preziosi vettori energetici molecolari.
L’H2 prodotto dall’acqua e dall’energia verde attraverso la scissione termochimica o fotocatalitica dell’acqua e l’elettrolisi dell’acqua è diventato un’alternativa sostenibile con un contributo trascurabile di gas serra in loco. Nei cicli termochimici, la scissione delle molecole d’acqua, altamente dispendiosa dal punto di vista energetico (ΔHH2O=285kJmol-1), è spesso realizzata utilizzando vettori energetici rigenerabili (agenti molecolari o solidi come metalli o ceramiche) che riducono l’acqua per produrre H2. L’attivazione redox dell’acqua viene solitamente effettuata mediante riscaldamento ad altissima temperatura o metodi galvanici per consentire questa reazione non spontanea limitata all’equilibrio, cioè con una grande variazione positiva dell’energia libera di Gibbs (ΔGH2O).
I processi elettromagnetici, come il riscaldamento a microonde, sono promettenti per la produzione intelligente e l’attivazione di reazioni chimiche e possono consentire il funzionamento elettrochimico senza elettrodi di contatto e senza le limitazioni delle celle elettrolitiche convenzionali, ovvero le condizioni operative limitate e la complessità delle apparecchiature.
Qui sopra riportiamo la produzione di H2 dall’acqua senza contatto, mediata dall’attivazione redox innescata dalle microonde di materiali ionici allo stato solido. La scissione dell’acqua è realizzata con la sola applicazione di radiazioni a microonde, che consentono il ciclo chimico redox degli ossidi ceramici a temperature molto basse (<250 °C).
Dal diagramma energetico di Sankey della distribuzione energetica del ciclo redox completo assistito da microonde per la produzione di idrogeno si nota che il calore in eccesso dalla riossidazione viene riutilizzato per soddisfare il fabbisogno energetico della fase di riduzione.
L’acqua è stata ridotta per reazione con CeO2 drogato con gadolinio non in equilibrio, precedentemente deossigenato elettrochimicamente in situ con la sola applicazione delle microonde. La riduzione guidata dalle microonde è stata identificata da un aumento istantaneo della conduttività elettrica e dal rilascio di O2.
In primo luogo, le microonde interagiscono con l’ossido cristallino, determinando un aumento istantaneo della conduttività elettrica che è accompagnato dalla riduzione del materiale (deossigenazione).
La seconda fase prevede la scissione dell’acqua attraverso una reazione spontanea con il materiale attivato, che porta alla formazione diretta di H2 e alla riossigenazione del materiale.
Questo processo è ciclabile; il rendimento di H2 e l’efficienza energetica dipendono dal materiale e dalla potenza.
(from left) Badr AlBadr, Deputy Minister of Investment of Saudi Arabia and Jaehoon Chang, President and CEO of Hyundai Motor Company.
Hyundai Motor Company ha firmato un memorandum d’intesa (MOU) con il Korea Automotive Technology Institute (KATECH), Air Products Qudra (APQ) e Public Transport Company (SAPTCO) per creare e sviluppare un ecosistema per la mobilità basata sull’idrogeno nell’Arabia Saudita e fornire supporto su servizi tecnologici e risorse umane. Aree specifiche di collaborazione includono la promozione di progetti dimostrativi per veicoli commerciali a fuel cells (celle a combustibile) a idrogeno e l’esplorazione di opportunità per la ricerca congiunta nel campo della mobilità basata sull’idrogeno. Hyundai Motor fornirà veicoli commerciali a celle a combustibile a idrogeno a SAPTCO come parte della partnership.
“Questa partnership con i principali stakeholder del Paese rappresenta una pietra miliare significativa nei nostri sforzi per stabilire una catena del valore sostenibile dell’idrogeno in Arabia Saudita”, ha affermato Jaehoon Chang, Presidente e CEO di Hyundai Motor Company. “Abbiamo inoltre in programma di espandere continuamente il settore della mobilità basata sull’idrogeno in linea con l’ambizione dell’Arabia Saudita di raggiungere zero emissioni nette”.
Nel frattempo, si prevede che KATECH esplorerà ulteriori opportunità di collaborazione in ricerca e sviluppo e APQ garantirà una fornitura di idrogeno in Arabia Saudita per la partnership. Si prevede che SAPTCO coopererà strettamente con le parti interessate per formulare un piano a lungo termine volto ad espandere ulteriormente l’ecosistema per la mobilità basata sull’idrogeno nel paese.
“Questa cooperazione apre le porte alla nostra tecnologia degli autobus a idrogeno per entrare nel mercato del Medio Oriente”, ha affermato Seung-sik Na, Presidente di KATECH. “Lavoreremo per sviluppare autobus a idrogeno adatti ai climi ad alta temperatura insieme all’industria automobilistica in modo che l’industria automobilistica nazionale possa espandere la propria presenza a livello globale.”
Nel 2016, l’Arabia Saudita ha stabilito la strategia “Saudi Vision 2030” per passare dal fare affidamento sulle esportazioni di petrolio alla promozione della diversificazione economica attraverso investimenti strategici in settori chiave. Nell’ambito di questa strategia, il Paese ha annunciato la “Saudi Green Initiative” dimostrando il suo impegno nell’esplorazione di tecnologie e innovazioni all’avanguardia per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di carbonio entro il 2060.
Hyundai Motor Group (il Gruppo) è sempre stato in prima linea nel guidare la transizione energetica in Arabia Saudita. Le loro iniziative sono iniziate con l’esportazione con successo di due autobus ELEC CITY Fuel Cell in Arabia Saudita nel 2020. Il Gruppo ha ampliato la propria portata nel paese esportando il camion pesante XCIENT Fuel Cell nel 2021.
Camion pesante XCIENT Fuel Cell a idrogeno Hyundai per l’Arabia saudta
Nel marzo dello scorso anno, il Gruppo ha inoltre firmato un accordo di ricerca congiunta con la Saudi Arabian Oil Company (Aramco) e la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) per ridurre al minimo le emissioni di gas serra sviluppando un combustibile avanzato. Questi sforzi sono alla base dell’impegno costante del Gruppo nel pioniere nell’adozione di tecnologie energetiche pulite ed efficienti in tutto il mondo.
Il Kiln Lab SACMI realizza le prime prove di cottura utilizzando come combustibile l’idrogeno puro autoprodotto. Per SACMI un altro primato e un passo concreto verso gli obiettivi di neutralità climatica per il settore ceramico
Dopo avere presentato al mondo il nuovo prototipo di forno 100% idrogeno, il Kiln Lab di SACMI completa con successo le prime prove di cottura utilizzando come combustibile l’idrogeno puro autoprodotto.
È il risultato di un percorso lungo 3 anni che ha portato:
– alla costruzione, nella sede SACMI Forni & Filter di Salvaterra, della stazione di produzione e stoccaggio dell’idrogeno puro con elettrolizzatore, bombole di stoccaggio, impianto di miscelazione;
alla realizzazione del prototipo di forno, acceso nelle scorse settimane e progettato per funzionare con miscele variabili di idrogeno e metano e idrogeno fino al 100%.
Prima al mondo a sviluppare e mettere sul mercato un forno industriale capace di funzionare con miscele di metano e idrogeno fino al 50% (FMH Maestro), SACMI segna così un nuovo primato. La prima piastrella cotta con miscela al 100% di idrogeno puro è stata realizzata di recente e “firmata” con orgoglio dal team del laboratorio.
«Si tratta di un risultato straordinario che segna una pietra miliare per il nostro settore verso un futuro ad emissioni zero», sottolinea il Presidente di SACMI, Paolo Mongardi. «Un ringraziamento particolare va ai nostri tecnici che con passione e tenacia hanno lavorato a questo progetto».
I prossimi passi? «Da questo momento si apre una nuova fase – spiega Daniele Baldini, product manager Kilns & Dryers, BU Tiles, SACMI – grazie alla disponibilità dell’idrogeno dalla nostra stazione di stoccaggio potremo effettuare tutte le prove su prodotti reali, utilizzando miscele variabili di combustibile. Il nostro obiettivo primario resta quello di garantire la qualità del prodotto. Intanto possiamo ritenerci molto soddisfatti di questo risultato».
La ricerca SACMI non si ferma qui. Dopo il primo prototipo di forno full Hydrogen ed insieme alle prove in produzione per testare l’efficacia del prototipo nelle diverse condizioni produttive e con differenti miscele, partirà lo sviluppo di un forno totalmente elettrico, per esplorare anche questa strada verso la neutralità climatica dei processi ceramici.
Al via l’Hydrogen Valley di Modena con il protocollo d’intesa per la creazione di un polo di produzione dell’idrogeno
Il documento è stato sottoscritto da Comune di Modena, Gruppo Hera, Snam, Seta, Unimore, Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (AESS), Consorzio Aree Produttive (CAP), Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, Energia e Sviluppo Sostenibile (ENEA), Fondazione Democenter Sipe e Camera di Commercio di Modena.
Fulcro dell’Hydrogen Valley modenese sarà IdrogeMO, il progetto di Hera e Snam per la realizzazione di un polo in grado di produrre fino a 400 tonnellate di idrogeno rinnovabile l’anno, con la possibilità di futuri ampliamenti per incrementarne la produzione.
Complessivamente, l’investimento previsto ammonta a oltre 20 milioni di euro e ha ottenuto da parte della Regione Emilia-Romagna un finanziamento da 19,5 milioni di euro, stanziato nell’ambito del Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Le potenzialità dell’Hydrogen Valley modenese sono già state recepite dal settore della mobilità: la azienda di trasporto pubblico locale Seta ha deliberato l’acquisto di 11 autobus a idrogeno a fuel cells. La stessa attenzione per lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno green è inoltre stata manifestata dal settore industriale locale, con particolare riferimento ad automotive e aziende del distretto ceramico, per la decarbonizzazione dei propri processi produttivi. In questo contesto, Fondazione Democenter Sipe si impegnerà a coinvolgere i segmenti di mercato interessati, la Camera di Commercio promuoverà proposte progettuali e linee di sviluppo strategiche. Nel frattempo, Unimore, con un pool di ricercatori, svilupperà il centro di eccellenza interdipartimentale dedicato all’idrogeno.
Nella realizzazione di IdrogeMO, le società avranno un ruolo interconnesso: Hera S.p.A. sarà il soggetto capofila, la controllata Herambiente si occuperà della realizzazione dell’impianto fotovoltaico, e Snam si occuperà della realizzazione dell’impianto di produzione dell’idrogeno.
In particolare, il parco fotovoltaico da 6 megawatt, con un innovativo impianto a pannelli solari galleggiante su uno specchio d’acqua, sarà realizzato presso la discarica esaurita del Comune di Modena in concessione a Herambiente, quindi senza alcun consumo di suolo utile, in ottica di economia circolare. L’impianto fotovoltaico alimenterà un elettrolizzatore – dispositivo che estrae idrogeno dall’acqua attraverso un processo di elettrolisi – installato in un’area industriale dismessa in via Caruso a Modena . Per consentire il funzionamento dell’elettrolizzatore – la cui potenza è di 2,5 megawatt – anche in assenza di luce solare e in orario notturno, è prevista una batteria per lo stoccaggio dell’energia elettrica.
L’impianto potrà essere gestito da una società ad hoc controllata dal Gruppo Hera e partecipata da Snam, che si occuperà, oltre che della produzione, anche della commercializzazione dell’idrogeno verde.
Si tratta di un centro di produzione dell’idrogeno totalmente green, la cui fase di progettazione è in corso di finalizzazione e l’inizio dei lavori per la realizzazione degli impianti è previsto entro il 2024. L’impianto fotovoltaico sarà ultimato entro il 2025 e il polo dell’idrogeno sarà pronto nel 2026.
L’idrogeno prodotto dall’impianto di Modena rifornirà i mezzi dell’azienda di trasporto pubblico locale Seta, che con fondi PNRR ha già avviato le procedure per l’acquisto di 12 bus, che si riforniranno di idrogeno per un totale di circa 50 tonnellate di idrogeno l’anno, garantendo una percorrenza di 660 mila chilometri e un conseguente risparmio di CO2 pari a 737 tonnellate/anno rispetto agli autobus alimentati a gasolio.
Oltre a quelli della Seta di Modena saranno alimentati a idrogeno anche 100 autobus della flotta Tper che circoleranno nelle province di Bologna, Ravenna e Ferrara per rendere sempre più sostenibile la mobilità nel territorio dell’Emilia-Romagna. Per questi altri autobus a idrogeno sono in via di realizzazione due stazioni di rifornimento destinate a ricaricare esclusivamente gli autobus della Tper. Ma qualche azienda ha già in progetto alcune stazioni di rifornimento anche per le auto a idrogeno in Emilia Romagna. Queste stazioni, assieme a quelle di Bolzano e Mestre già esistenti, costituiranno il primo nucleo italiano di una rete infrastrutturale a idrogeno.
E’ ormai acclarato che l’idrogeno-elettrico a fuel cells, rispetto all’alimentazione solo-elettrica, è un sistema di trazione più idoneo ad alimentare mezzi a lunga percorrenza giornaliera, in particolare autobus che percorrono linee extraurbane, grazie a una maggiore autonomia. Inoltre la velocità di ricarica (la fase di rifornimento di idrogeno) è paragonabile a quella dei veicoli alimentati con combustibili tradizionali.
Dal 20 al 23 novembre a Bruxelles Expo, durante la settimana europea dell’idrogeno, Honda ha presentato la sua nuova gamma di sistemi a celle a combustibile (fuel cells) a idrogeno. La gamma fuel cells Honda apre nuove opportunità nel mercato veicolare leggero e pesante e in quello stazionario per le abitazioni. Honda conferma il suo impegno per l’idrogeno anche con un nuovo impianto di produzione di idrogeno verde presso il suo centro di ricerca e sviluppo in Germania. Questi nuovi propulsori a fuel cells Honda sono compatti e potenti e sono stati concepiti per offrire un’eccezionale durata e versatilità in una varietà di utilizzi: auto a celle a combustibile (FCEV), veicoli commerciali, macchine edili e sistemi per la generazione di energia stazionaria. Alla base c’è un sistema fuel cells di nuova generazione il 30% più economico rispetto ai precedenti powertrain e capace di durare due volte più a lungo. Le migliorie hanno riguardato l’adozione di materiali innovativi per gli elettrodi e una nuova struttura delle celle a scambio protonico (il cuore delle fuel cells) che rendono l’intera configurazione più affidabile e meno soggetta al deterioramento. Honda collabora attualmente con numerose aziende che sviluppano prodotti in aree di applicazione ben definite, fornendo supporto alla fase di allestimento e integrazione dei sistemi di celle a combustibile nei programmi di sviluppo. L’avvio della vendita commerciale dei sistemi di celle a combustibile è prevista entro il 2025.
“Con oltre 30 anni di esperienza nello sviluppo di celle a idrogeno, siamo certi che la domanda per questa tecnologia raggiungerà presto la massa critica necessaria per la piena diffusione commerciale”, spiega Ingo Nyhues, Vicedirettore Generale, European Business Planning & Development, Honda Motor Europe.
“La nostra è un’unità di nuova generazione di celle a combustibile ed è ideale per rispondere alle esigenze di molti settori industriali che stanno passando rapidamente verso fonti di energia a emissioni zero. E’ altamente versatile e compatta e si caratterizza per il potente output, la straordinaria durata e i tempi di avvio rapidi, anche in ambienti a bassa temperatura. La nostra esperienza di oltre 30 anni nella Ricerca & Sviluppo sull’idrogeno e nella commercializzazione delle auto FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle) è la base perfetta per portare le nostre tecnologie verso nuovi settori in Europa e sostenere gli obiettivi zero emissioni“.
Tetsuya Hasebe, General Manager dell’Hydrogen Business Development Department, Shinji Aoyama, Direttore, e Arata Ichise, General Manager della Business Development Division.
Considerando le caratteristiche uniche dell’idrogeno il sistema di celle a combustibile è particolarmente efficace per i veicoli che richiedono un rifornimento rapido, impossibile per le sole batterie. Sulla base di queste caratteristiche, Honda ha identificato quattro ambiti principali per l’utilizzo del suo sistema a celle a combustibile.
Innanzitutto FCEV (auto a idrogeno) e veicoli commerciali pesanti
Honda prevede di iniziare la commercializzazione della nuova auto a idrogeno CR-V FCEV sviluppata in collaborazione con General Motors in Nord America e Giappone nel 2024 e investirà nello sviluppo di soluzioni di celle a combustibile pulite, a bassa rumorosità e a basse vibrazioni per applicazioni su veicoli commerciali pesanti.
Questa è una risposta all’esigenza pressante dei settori del trasporto globale, delle merci e della logistica di trovare tecnologie di propulsione sostenibili in grado di trasportare carichi pesanti su lunghe distanze. Honda Motor e Isuzu Motors hanno avviato il co-sviluppo e test di un veicolo pesante con sistema di celle a combustibile di nuova generazione che sarà sperimentato su strada entro il 31 marzo 2024.
Per quanto riguarda la generazione di energia stazionaria è aumentata la richiesta di fonti di alimentazione di backup. Per soddisfare queste esigenze, Honda punta ad applicare la sua tecnologia di celle a combustibile al settore della generazione di energia stazionaria, per offrire una fonte di energia di riserva pulita e silenziosa.
Infine per il settore delle macchine edili Honda collaborerà con il settore delle costruzioni per sviluppare soluzioni a idrogeno. L’azienda contribuirà al settore delle macchine edili applicando i suoi sistemi a celle a combustibile a escavatori e pale gommate a zero emissioni e ad ulteriori opportunità nel settore.
Honda conduce attività di ricerca e sviluppo sulle tecnologie dell’idrogeno e sui veicoli FCEV da oltre 30 anni. Nel 2002 ha lanciato la Honda FCX, il primo FCEV a emissioni zero da tempo in vendita in leasing negli Stati Uniti e in Giappone. Ulteriori progressi sono stati fatti con la Honda FCX Clarity, introdotta nel 2008, e con la berlina a cinque posti Clarity Fuel Cell nel 2016, entrambe in grado di offrire le stesse prestazioni dei veicoli convenzionali. L’attività di Honda nel campo dell’idrogeno si estende oltre i suoi prodotti. In Europa, Honda R&D Europe (Deutschland) ha creato un impianto di produzione di idrogeno verde presso la sua sede di Offenbach, in Germania, per ampliare il campo di applicazione nel settore della gestione dell’energia. Quest’ultima installazione sfrutterà l’energia solare in eccesso proveniente da impianti fotovoltaici per produrre idrogeno verde attraverso l’elettrolisi. Honda punta a vendere 2.000 unità all’anno del suo sistema entro il 2025, per poi arrivare a commercializzarne 60.000 all’anno entro il 2030. E nel lungo periodo, entro il 2040, il costruttore giapponese conta di arrivare a commercializzare diverse centinaia di migliaia ogni anno di unità del suo sistema Fuel Cell
Honda sta sostenendo l’espansione delle reti di rifornimento di idrogeno in Giappone, partecipando alla Japan Hydrogen Station Network Joint Company e sostenendo le attività di aziende come Shell e FirstElement Fuel in Nord America. Da qui in avanti, Honda ha sottolineato che assumerà un ruolo attivo nella creazione di ecosistemi basati sull’idrogeno, partecipando a varie iniziative. Sta pure collaborando con la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) per lo sviluppo di un ecosistema basato sull’idrogeno da utilizzare nei futuri programmi spaziali.
Stellantis N.V. con sede nei Paesi Bassi è una holding multinazionale nata dalla fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e PSA produttrice di autoveicoli,
L’ex amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, prima che la FIAT completasse l’acquisizione di Chrysler avvenuta nel 2009, aveva iniziato esplorazioni per una fusione con un gruppo automotive di analoga dimensione. La sua morte improvvisa nel 2018 ne ha impedito la realizzazione. Il suo successore, Mike Manley, riuscì a portare a compimento questa strategia. Forte di precedenti collaborazioni tra Chrysler e Peugeot, Manley realizzò l’unione tra i due gruppi, fra loro complementari per molti aspetti. FCA è particolarmente attiva nei mercati americani, mentre PSA ha una presenza più forte sui mercati orientali, tra cui quello cinese. Al 2018 vantavano rispettivamente 211.013 dipendenti PSA e 198.545 dipendenti FCA.
La fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Groupe PSA ha inizio nell’ottobre 2019 e per il nuovo gruppo fu scelto il nome di Stellantis. Nel 2022 è risultato il 29º gruppo al mondo per fatturato.
Stellantis ha inaugurato di recente SymphonHy, il più grande sito europeo per la produzione integrata di celle a combustibile a idrogeno, a sostegno della diffusione di una mobilità sostenibile. SymphonHy è la risultante dell’iniziativa Symbio, una joint venture paritaria tra Stellantis, Forvia e Michelin. Con la sua capacità di innovazione e industrializzazione e una produzione annua di 50.000 moduli di celle a combustibile, SymphonHy è un centro di eccellenza tecnologica e industriale che aprirà la strada alla produzione su larga scala di celle a combustibile a idrogeno. Stellantis, avvalendosi delle celle a combustibile, estenderà la sua offerta di idrogeno sia ai furgoni di medie dimensioni per l’Europa, sia a quelli di grandi dimensioni, pickup Ram e mezzi pesanti per il mercato nordamericano. SymphonHy fa parte di HyMotive, un importante progetto strategico da 1 miliardo di euro per lo sviluppo di tecnologie innovative idrogeno applicate all’automotive. E’ sostenuto dall’Unione Europea e dal governo francese e creerà 1.000 posti di lavoro. Situato a Saint-Fons, nella regione di Auvergne-Rhône-Alpes, SymphonHy è il più grande sito di produzione di celle a combustibile in Europa. Il sito comprende la sede principale del Gruppo, un impianto di produzione, un polo di innovazione di dimensioni senza precedenti e la Symbio Hydrogen Academy. Grazie alla sua innovazione tecnologica, SymphonHy dispone di un elevato livello di automazione e robotica che supporta la produzione industriale delle celle a combustibile a idrogeno su larga scala ad un costo più competitivo. Questi sviluppi sono fondamentali per accelerare l’introduzione di mezzi di trasporto concorrenziali e ad alte prestazioni alimentati a idrogeno che contribuiscono alla transizione energetica e alle ambizioni europee di procedere verso l’azzeramento delle emissioni.
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SymphonHy in numeri: Una capacità produttiva attuale di 16.000 unità, che raggiungerà le 50.000 unità entro il 2026. Una superficie attuale di 26.000 m2, 40.000 m2 entro il 2026 di cui 7.000 m2 di superficie dedicati all’innovazione, 8.000 m2 di camere bianche (per una produzione asettica). Oltre 450 ingegneri, di cui 100 dedicati all’innovazione e circa 20 dottorati che trattano un’ampia gamma di discipline (ingegneria elettrochimica, chimica, scienza dei materiali, ecc.), riuniti in un unico centro di innovazione. Un sito anche autosufficiente dal punto di vista energetico. SymphonHy consentirà a Symbio di supportare i propri clienti nel rendere la mobilità a idrogeno a zero emissioni una realtà accessibile, senza compromettere le prestazioni. Il Gruppo è in grado di offrire un’ampia gamma di soluzioni che soddisfano tutti i requisiti di potenza, durata e autonomia per una mobilità efficiente e a emissioni zero, dai veicoli commerciali leggeri e medi su strada, autocarri, pick-up, autobus e pullman, alle attrezzature di sollevamento e movimentazione meccanica fuori strada.
Stellantis, co-azionista di Symbio, è anche stata la prima azienda a commercializzare una soluzione a idrogeno a zero emissioni per i veicoli commerciali leggeri per i modelli Peugeot e-Expert, Citroën e-Jumpy e Opel Vivaro-e. L’azienda sta ampliando la sua gamma per includere grandi furgoni con un’architettura a media potenza, un’autonomia fino a 500 km e un tempo di ricarica inferiore a 5 minuti. Stellantis ha confermato oggi l’intenzione di sviluppare una tecnologia a idrogeno per i suoi pick-up del brand Ram, in linea con l’obiettivo di elettrificare la sua gamma di veicoli. Tutti questi veicoli saranno dotati di celle a combustibile prodotte da Symbio.
Afferma Philippe ROSIER, CEO di SYMBIO: “SymphonHy è la dimostrazione della leadership industriale e tecnologica dell’Europa. Siamo pronti a rendere la mobilità elettrica a idrogeno una realtà sostenibile, performante e conveniente. Realizzato in meno di due anni, SymphonHy testimonia la capacità di Symbio di rispettare i propri impegni industriali, contribuendo all’accelerazione della diffusione della mobilità a idrogeno a zero emissioni. Il primo sistema a celle a combustibile assemblato al 100% presso SymphonHy è stato prodotto nell’ottobre 2023, appena un mese dopo l’entrata in funzione della gigafactory”.
Aggiunge Patrick KOLLER, CEO di FORVIA: “A poche settimane dall’inaugurazione di due importanti siti FORVIA in Francia destinati ad accelerare la decarbonizzazione della mobilità, sono lieto di partecipare a questo nuovo traguardo per Symbio, che adesso ha i requisiti per affrontare le sfide del mercato globale. FORVIA crede nella tecnologia dell’idrogeno come soluzione alternativa e complementare all’elettrificazione a batteria. Con Symbio, assicuriamo il 75% della catena del valore della mobilità a idrogeno, dalle celle a combustibile ai sistemi di stoccaggio. Nel 2022, FORVIA ha fornito 10.000 serbatoi di idrogeno in tutto il mondo, un record e un’importante pietra miliare nella nostra ricerca di diventare il numero 1.”
Florent MENEGAUX, CEO di MICHELIN: “Michelin ha creduto fin da subito nell’idrogeno e in Symbio, che abbiamo acquisito prima di trasformarla nel 2019 in una joint venture con Forvia. L’ingresso di Stellantis nel capitale avvenuto quest’anno, conferma che l’idrogeno risponde a una costante attenzione a sostegno del futuro della mobilità. Questa tecnologia si sta rivelando una componente essenziale per soddisfare l’esigenza di una maggiore autonomia, in particolare per i veicoli commerciali, che stanno iniziando ad essere equipaggiati. Infatti, non è un caso che il Gruppo abbia recentemente annunciato una gamma di veicoli a idrogeno con la sua partecipata Watèa by Michelin, un operatore di mobilità specializzato nella transizione energetica delle flotte aziendali.”
Infine Carlos TAVARES, CEO di STELLANTIS: “Symbio è la prova che tre aziende leader nei rispettivi settori possono unire le forze e le competenze per essere all’avanguardia. L’inaugurazione di SymphonHy oggi rappresenta un passo importante, poiché l’idrogeno fa parte del mix di tecnologie che stiamo proponendo ai clienti dei veicoli commerciali. Questa tecnologia è un elemento costitutivo dell’ecosistema di elettrificazione che stiamo sviluppando per sostenere il nostro ambizioso obiettivo di raggiungere il 100% di vendite elettriche in Europa e il 50% negli Stati Uniti entro il 2030. Poiché lo scopo di Stellantis è quello di -guidare il modo in cui il mondo si muove-, l’idrogeno contribuirà a raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di zero emissioni di anidride carbonica entro il 2038, anticipando la concorrenza nel nostro impegno contro il cambiamento climatico.”
Symbio inoltre ha costituito Innoplate, una joint-venture al 50% con il gruppo tedesco Schaeffler, per la produzione di piastre bipolari (BPP), un sotto-componente strategico delle celle a combustibile. Innoplate, che ha sede in Alsazia, Francia, sarà operativa nel primo trimestre del prossimo anno e impiegherà oltre 120 dipendenti entro il 2030. Innoplate contribuirà ad accelerare la produzione di piastre bibolari di nuova generazione per il mercato delle celle a combustibile PEM (membrana a scambio protonico), migliorando le prestazioni e la competitività e riducendo i costi. Dal 2021 Symbio è presente anche negli Stati Uniti, dove già beneficia di un impianto pilota in California per espandersi e costruire una nuova gigafactory di celle a combustibile negli Stati Uniti, per sostenere la promettente dinamica della mobilità a idrogeno in Nord America.
Caratteristiche del nuovo PEUGEOT e-EXPERT Hydrogen: Capacità di coprire tutti i percorsi senza emissioni di CO2 e fare il pieno di idrogeno in 3 minuti offrendo un’autonomia di oltre 400 km nel ciclo di omologazione WLTP. 2 lunghezze disponibili (Standard e Long), fino a 6,1m³ di volume di carico e fino a 1100 kg di carico utile. Con la sua capacità di accedere in modo silenzioso ai centri urbani, senza emissioni di CO2 e senza scendere a compromessi in termini di prestazioni, Nuovo PEUGEOT e-EXPERT Hydrogen rappresenta un’offerta di mobilità supplementare, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti professionisti e le comunità urbane, desiderose di preservare la qualità della vita dei loro abitanti. PEUGEOT e-EXPERT Hydrogen è progettato intorno a una soluzione “mid-power plug-in hydrogen fuel cell electric “, che associa i vantaggi dell’idrogeno, della tecnologia delle batterie e della trazione elettrica.
L’idrogeno contenuto nel serbatoio alimenta la pila a combustibile, che produce l’elettricità necessaria alla propulsione del veicolo sulle lunghe distanze, mentre la batteria ad alta tensione fornisce, tra le altre cose, la potenza necessaria per garantire adeguate prestazioni dinamiche al veicolo. L’intero sistema è integrato nel veicolo in modo da non scendere a compromessi in termini di volume o carico utile. Nuovo Peugeot e-EXPERT Hydrogen sarà inizialmente offerto ai clienti professionisti (con vendita diretta) in Francia e Germania. Sarà prodotto in Francia, a Valenciennes, e completato nel centro specializzato Stellantis a Rüsselsheim (Germania) dedicato alla tecnologia dell’idrogeno.
Il mercato del segmento dei furgoni compatti rappresenta più di 750.000 veicoli all’anno in Europa e PEUGEOT Expert ha aumentato la sua quota di mercato ogni anno dall’avvio della sua commercializzazione avvenuta nel 2016.
In Europa in particolare, gli investimenti della European Clean Hydrogen Alliance promuovono le soluzioni a idrogeno con circa 60 miliardi di euro. Grazie a questi piani governativi, il numero di stazioni di idrogeno in Europa è in costante aumento. L’idrogeno sta diventando un pilastro importante della transizione energetica, con l’annuncio di altri numerosi progetti internazionali.
Toyota ha introdotto nel mercato mondiale la prma Mirai alimentata a idrogeno nel 2014. Ora ha portato la sua avanzata tecnologia FCEV (veicolo elettrico a celle a combustibile a zero emissioni) a nuovi livelli, con il modello di seconda generazione. Il progetto Mirai è stato l’importante catalizzatore che ha anticipato la consapevolezza globale su come si potrebbe realizzare una futura società dell’idrogeno pulita e sostenibile.
Si tratta di un’auto tecnicamente all’avanguardia, con un’autonomia di oltre 500 km, un rifornimento di in pochi minuti e nessuna emissione oltre all’acqua pura. Dal primo lancio ne sono state vendute circa 20.000, mentre Toyota ha sostenuto lo sviluppo delle infrastrutture per il rifornimento di idrogeno nei mercati di tutto il mondo. La nuova Mirai è un’auto ancora più ecologica che dimostra come la tecnologia elettrica a fuel cells (FCEV) assicura la disponibilità di un veicolo gratificante da guidare e bello da vedere. Toyota punta ad aumentare ulteriormente l’autonomia della Mirai attraverso miglioramenti al sistema di celle a combustibile e l’uso di serbatoi di idrogeno maggiorati a bordo.
Ora ci sono tre serbatoi – uno lungo e due corti – che insieme aumentano la capacità di carburante di circa un chilogrammo di idrogeno rispetto al modello precdente. Yoshikazu Tanaka, il nuovo ingegnere capo della Mirai, ha dichiarato: “Abbiamo perseguito l’obiettivo di realizzare un’auto che i clienti sentano di voler guidare sempre, un’auto che abbia un design emozionante e attraente e il tipo di prestazioni dinamiche e reattive che può portare un sorriso sul volto del conducente. Voglio che i clienti dicano ‘Ho scelto Mirai non solo perché è un FCEV, ma semplicemente perché volevo proprio questa macchina’ Continueremo il nostro lavoro di sviluppo concentrandoci su quella sensazione, e speriamo che con la nuova Mirai saremo leader nel contribuire a realizzare una società energetica a idrogeno”.
L’impatto immediato della nuova Mirai è nel suo design esterno, con linee basse, proporzioni eleganti, carrozzeria elegante e grandi ruote da 20 pollici di diametro che insieme generano un look potente e distintivo. Gli interni sono stati concepiti come uno spazio semplice e moderno con un ambiente caldo e confortevole che contribuisce a dare la sensazione che si tratti di un’auto davvero piacevole da guidare e da viaggiare. Gli elementi chiave includono un display centrale da 12,3 pollici e un quadro strumenti che avvolge attorno all’autista.
La piattaforma e il packaging intelligente consentono di fornire cinque posti al posto dei quattro della precedente Mirai. La libertà di creare un design più emozionante e accattivante è stato uno dei vantaggi della nuova Mirai, costruita sull’ultima piattaforma modulare Toyota a trazione posteriore, progettata fin dall’inizio per ospitare diversi propulsori, inclusa una cella a combustibile a idrogeno. Inoltre, conferisce alla nuova Mirai un grado più elevato di rigidità della carrozzeria, che contribuisce a una maggiore agilità e reattività, e un baricentro più basso, che garantisce una manovrabilità agile e gratificante.
Caratteristiche tecniche:
Lunghezza (mm) 4.975
Larghezza (mm) 1.885
Altezza (mm) 1.470
Passo (mm) 2.920
Autonoma: oltre 550 Km
Oltre ad estendere la autonomia di guida, i miglioramenti nelle prestazioni del sistema di celle a combustibile conferiscono alla nuova Mirai una risposta lineare e fluida in fase di partenza e una sensazione di guida elegante, dell’accelerazione chiesta dal conducente alla risposta dell’auto. La manovrabilità è leggera e facile sulle strade tortuose, mentre la guida in autostrada produce un senso di potenza a tutte le velocità.
Carlo Costa, direttore generale di Autobrennero, durante l’evento “Dolomite Conference” di quattro giorni (dal 5 ottobre), che ha visto la partecipazione dei massimi esperti sul tema dell’emergenza dovuta al cambiamento climatico, ha annunciato la realizzazione di 14 punti di produzione e refuelling (erogazione) di idrogeno prodotto da energie rinnovabili, lungo l’A22.
Con queste nuove infrastrutture si calcola che circa 100 camion potranno fare rifornimento di idrogeno presso le nuove stazioni nel tratto della A22.
E’ noto che sulla A22 transitano circa 2 milioni di automezzi pesanti ogni anno, tutti alimentati a gasolio e con enormi emissioni di CO2.
In tutta Europa si stanno ormai diffondendo i camion alimentati da idrogeno che alimenta le celle a combustibile (fuel cells). Questo tipo di powertrain automotive (elettrica a idrogeno) risulta particolarmente adatta ai mezzi pesanti che dispongono a bordo di volumi adatti per ospitare le bombole in materiale composito in grado di stoccare l’idrogeno da 350 bar fino ai più moderni dotati di bombole a 700 bar per una maggiore autonomia.
Il recente evento, dal titolo “Nuova Speranza per il Clima – Azioni Oltre le Parole”, è stato promosso da Autostrada del Brennero SpA e AXA Italia con l’Università Bocconi, il Politecnico di Milano, l’Università di Trento e la OXFORD Blavatnik School of Governance.
Hanno partecipato oltre 90 tra accademici, giornalisti, politici e imprenditori da Cina, Stati Uniti, Europa, India, Emirati Arabi Uniti, Qatar.
L’obiettivo dell’evento è stato quello di sviluppare un progetto comune da presentare alla COP 28, che si terrà a Dubai nel novembre 2023.
Per quanto riguarda l’intervento di Carlo Costa, direttore generale di Autostrada del Brennero, è stato confermata la realizzazione, lungo l’A22, di almeno 5 centri di produzione ed erogazione di idrogeno green oltre a 9 stazioni di rifornimento di idrogeno green prodotto nei 5 centri.
Presso gli impianti di distribuzione potranno rifornirsi, oltre ai camion anche le automobili a idrogeno (che si prevedono in diffusione in Europa, a partire dalla Germania e Francia, che sono già dotate di oltre 300 stazioni H2). I lavori per le stazioni idrogeno dell’Autobrennero saranno iniziati nel 2024.
Diego Cattoni, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero, durante un altro evento, aveva annunciato che la società ha previsto un investimento di 150 milioni di euro per ridurre le emissioni lungo una delle autostrade più trafficate d’Italia, dai mezzi pesanti commerciali e dal traffico turistico veicolare.