BMW e Toyota stanno collaborando allo sviluppo dei veicoli di prossima generazione basati su celle a combustibile a idrogeno. Si tratta del progetto BMW “iHydrogen NEXT”, che prende come base di sviluppo l’attuale SUV BMW X5 alimentandolo con tecnologie a celle di combustibile. Lo sviluppo, assieme a Toyota Motor Corporation, prevede il debutto nel 2022 su una serie di veicoli di test.
“La tecnologia a celle di combustibile potrebbe diventare agevolmente il quarto pilastro del nostro catalogo di motorizzazioni sul lungo periodo. I modelli di fascia più alta nella nostra popolare famiglia X sarebbero candidati particolarmente ideali” ha commentato Klaus Fröhlich, membro del Consiglio di Amministrazione di BMW AG, Ricerca e Sviluppo. Nel futuro più prossimo i clienti BMW potranno scegliere tra quattro tipi di alimentazioni e motori e ciascuno rappresenta un pilastro della strategia BMW: combustione interna, ibrido plug-in, elettrico puro ed elettrico a idrogeno e celle di combustibile (fuel cells). La sfida è mantenere per tutte e quattro le categorie le dinamiche di guida per cui i veicoli BMW sono conosciuti.
Le celle a combustibile del progetto BMW iHydrogen NEXT sono capaci di sviluppare fino a 170 cavalli (125kW) sfruttando le reazioni chimiche tra idrogeno e ossigeno. Il veicolo sarà inoltre dotato dell’unità BMW eDrive di quinta generazione, che farà il proprio debutto nella prossima BMW iX3 EV, con un ulteriore pacco batteria collocato al di sopra di un motore elettrico. Con una potenza complessiva di 374 cavalli, iHydrogen NEXT promette prestazioni consistenti a bassissimo impatto ambientale. Ma non si tratta solo di prestazioni ma anche di autonomia: il progetto prevede una coppia di serbatoi alla pressione di 700 bar che possono stoccare fino a sei Kg di idrogeno. “Il rifornimento richiede dai tre ai quattro minuti e la quantità di idrogeno a bordo assicura una lunga percorrenza” ha sottolineato Jürgen Guldner, vicepresidente Hydrogen Fuel Cell Technology e Vehicle Projects per BMW Group. Il numero estremamente limitato di stazioni di rifornimento ad idrogeno è per ora un problema, ma la BMW sembra comunque più attenta all’aspetto delle risorse da fonti rinnovabili per la produzione dell’idrogeno: “Nella nostra visione l’idrogeno come fonte energetica deve essere prodotto in quantità sufficienti e a prezzi competitivi usando solo energia green. BMW è inoltre coinvolta nel progetto di ricerca BRYSON in collaborazione con un consorzio di atenei e aziende per realizzare contenitori di stoccaggio di idrogeno ad alta pressione e accettabili in termini di ingombri a bordo, con un design universale per tutte le architetture di veicolo. Jürgen Guldner, VP Hydrogen in seno a BMW, è convinto che le auto elettriche alimentate a idrogeno saranno fondamentali nei prossimi decenni e ci “aiuteranno a convertire l’attuale parco auto tradizionale con vetture a zero emissioni di CO2”. Il manager non vede una vera competizione fra auto elettriche a batterie e elettriche-idrogeno a celle a combustibile. Saranno entrambe offerte ai clienti: non ci sarà bisogno che una prevalga sull’altra. Guldner però si è anche focalizzato su un altro aspetto, fondamentale diremmo: il prezzo delle auto a idrogeno. Nei piani di BMW le FCEV arriveranno a costare quanto le rivali a benzina o diesel, e questo accadrà fra il 2025 e il 2030. Oggi per lanciare con successo di vendite un modello a idrogeno, mancano le infrastrutture di ricarica, questo però – sempre secondo Guldner – non durerà ancora per molto perché nel mondo stanno proliferando le stazioni di rifornimento di idrogeno. I vantaggi offerti dall’idrogeno sono essenzialmente due: velocità di rifornimento uguale a quella della benzina e grande autonomia con un pieno, fattori chiave che potrebbero rendere più rapido il passaggio degli automobilisti all’elettrico grazie all’idrogeno e alle fuel cells.
Fonte: BMW Press