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Il distributore di idrogeno di Bolzano

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È l’impianto pilota dell’A22 per la produzione del carburante del futuro. Potrà rifornire 800 auto al giorno

Si nota sulla destra, arrivando in auto al casello dell’A22 di Bolzano Sud, grazie ad un’enorme H blu che svetta da un’altezza di 22 metri e di notte è illuminata. H come il simbolo dell’idrogeno. È il nuovo impianto per la produzione e la distribuzione del carburante del futuro.

È il primo del genere in Alto Adige, uno dei pochissimi a livello italiano. E’ prevista la realizzazione di una rete di distributori sulla direttrice autostradale Monaco-Modena, che diventerà così un’arteria tutta percorribile con mezzi a idrogeno a fuel cells, a zero emissioni. È il primo passo per servire una rete autostradale di 650 chilometri. Gli altri siti ipotizzati per le stazioni sono il passo del Brennero, Nogaredo, gli innesti con l’A4 a Verona e l’A1 a Modena e a nord fino a Innsbruck. A Monaco i distributori attivi sono già due.

Il distributore è diventato una realtà grazie all’Iit, Istituto per Innovazioni Tecnologiche di Bolzano Scarl che è un ente senza scopo di lucro con partecipazione sia pubblica che privata, Iit funge da interfaccia tra amministrazione, enti di ricerca ed economia locale con l’obiettivo di promuovere e realizzare progetti innovativi a beneficio della popolazione locale. Dal 2006 si occupa principalmente dello sviluppo della tecnologia dell’idrogeno in Alto Adige e lungo l’asse del Brennero. La realizzazione della stazione H2 a Bolzano (per ora l’unica presente in Italia in condizione di erogare idrogeno a 700 bar, che sono necessari per rifornire le auto a idrogeno di ultima generazione), è stata possibile grazie al tenace impegno pluriennale del suo presidente: dott. Walter Hunber).

L’investimento è stato di 9,58 milioni di euro ed è stato reso possibile dalla collaborazione fra A22, Provincia di Bolzano, e numerosi enti europei impegnati nell’implementazione della tecnologia dell’idrogeno a livello comunitario. I primi utenti sono stati i nuovi autobus della società di trasporti di Bolzano Sasa.  A regime la stazione di Bolzano Sud potrà fornire carburante – quotidianamente – a una ventina di autobus a celle a combustibile (percorso medio giornaliero di 180 km) e a 800 auto (percorso medio giornaliero 40 km).

Le prime auto a idrogeno presenti a Bolzano sono state undici Hyundai Ix 35 a fuel cells. Attualmente  la flotta si è arricchita dii altri modelli come la recente Hyundai Nexo a idrogeno.

Le Hyundai a idrogeno in parata nella stazione idrogeno di Bolzano (cortesia Iit)

L’impianto è in grado di produrre 1,5 milioni di metri cubi di idrogeno all’anno, sostituendo così circa 525.000 litri di benzina o 440.000 di diesel. In questo modo si potrebbero teoricamente eliminare 1,2 milioni di chili di emissioni di anidride carbonica all’anno. Il gas viene prodotto tramite il processo di elettrolisi, separando l’idrogeno della molecola dell’acqua dall’ossigeno con cui è legato. Successivamente viene purificato, compresso e stoccato in serbatoi in pressione. L’impianto è realizzato nei pressi di uno degli svincoli dell’A22. Posizione scelta perché si tratta di uno degli snodi di traffico più importanti della provincia.

Il distributore è stato concepito come impianto dimostrativo – «tecnologia da toccare» – aperto al pubblico attraverso visite guidate. L’impianto dispone anche di aule per la formazione e di una sala conferenze.

È stato finanziato per 4,5 milioni da A22 e oltre 5 milioni dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Secondo Bruxelles nel 2030 in Europa circoleranno 16 milioni di autovetture a idrogeno. Il paese che più sta investendo sull’idrogeno? La Germania: 32 distributori.

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