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Il decreto. Dal 2019 anche in Italia si può fare rifornimento di idrogeno a 700 bar

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L’Italia si allinea finalmente alle norme comunitarie sui distributori di idrogeno ed il rifornimento alla pressione di 700 bar delle auto a idrogeno in commercio, superando così il limite precedente dei 350 bar. Nelle le norme tecniche introdotte dal D.M. del 23 ottobre 2018 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 5 novembre 2018, sono indicate anche le disposizioni tecniche e costruttive dei distributori, degli erogatori e dei dispositivi da utilizzare durante il rifornimento.

Sarà possibile fare rifornimento anche alle auto a idrogeno di ultima generazione in un tempo massimo di 3 minuti. Il D.M., tranne che il distributore sia alimentato da un sistema di tubazioni con capacità di accumulo massima di 500 Nm³ (Normal metro cubo), vieta la costruzione di distributori di idrogeno nelle aree destinate al verde pubblico, in quelle con indici di edificabilità di 3 m³ per m² e nelle zone totalmente edificate (quelle che sono identificate dalla lettera A dei piani regolatori comunali).

L’accumulo di idrogeno gassoso può avvenire in unità di stoccaggio, costituita anche da più recipienti, con pressione di esercizio non superiore a 1000 bar, e per un quantitativo massimo di idrogeno in deposito non superiore a 6000 Nm³. Ogni unità di stoccaggio di idrogeno gassoso deve avere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno R60 (e in caso di incendio dovrà mantenere le stesse caratteristiche meccaniche.

Il rifornimento potrà essere effettuato solo da personale adeguatamente formato, considerando le pressioni elevatissime in gioco e che la tubazione flessibile dell’erogatore non deve superare i 5 m di lunghezza con una resistenza a pressione di tre volte la pressione di esercizio. Cosa accade se durante il rifornimento l’auto si muove? La tubazione dell’erogatore deve disporre di un dispositivo che, in tal caso, interrompa automaticamente il flusso di idrogeno sia lato erogatore che lato veicolo.

Fonte: D.M. del Ministero italiano delle infrastrutture e trasporti