Home DALL'EUROPA Stellantis – Il primo veicolo idrogeno a fuel cells del gruppo

Stellantis – Il primo veicolo idrogeno a fuel cells del gruppo

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Stellantis ha comunicato di recente il proprio futuro a idrogeno fuel cell. Inizialmente si tratterà di veicoli commerciali leggeri; successivamente saranno anche le autovetture. La tecnologia idrogeno sarà implementata innanzitutto nei modelli Citroen Jumpy, Opel Vivaro e Peugeot Expert, veicoli già disponibili in versione elettrica a batterie. Già a fine 2020 Psa aveva comunicato un piano di sviluppo che comprendeva l’idrogeno. La ditta Faurecia realizzerà i serbatoi per l’immagazzinamento dell’idrogeno mentre Symbio (joint venture creata da Faurecia con Michelin) fornirà lo “stack” di fuel cells che è sistemato, nel vano motore, col motore elettrico da 136 CV. Entro il 2025, ogni modello prodotto da ciascuno dei marchi che fanno capo alla Stellantis avrà almeno una propria versione elettrificata. Riguardo alla scelta dei veicoli commerciali leggeri (LCV) come “teste di ponte” per la tecnologia “Hybrid Hydrogen Fuel Cell“ Stellantis, la ragione è che si rivelano particolarmente adatti per il pianale e perché sono impiegati su percorrenze giornaliere di 2-300 km per l’83% dei clienti che devono inoltre poter entrare nei grandi centri urbani. Altri vantaggi: zero emissioni allo scarico; autonomia di marcia elevata (circa 400 km di percorrenza), tempi di rifornimento rapidi (tre minuti di sosta per un “pieno” di idrogeno).

 

I serbatoi, realizzati da Faurecia, sono sistemati nel pianale e rifornibili attraverso un bocchettone collocato in corrispondenza della fiancata posteriore sinistra del veicolo e sono tre per una capacità complessiva è di 4,4 kg, ad una pressione di 700 bar (lo standard europeo). La potenza del sistema fuel cel è di 45 kW (61 CV) mentre la capacità energetica delle batterie agli ioni di litio è di 10,5 kWh (posizionate al di sotto dei sedili). Stellantis ha scelto un sstema di alimentazione elettrico ibrido “mid-power” che abbina i vantaggi della tecnologia di alimentazione a idrogeno mediante uno stack di fuel cells di non grandi dimensioni con le batterie. Quindi l’idrogeno provvede all’energia necessaria per assicurare un’autonomia ad ampio raggio mentre le batterie collaborano quando è richiesta potenza per garantire elevate prestazioni. L’energia disponibile nelle batterie agli ioni di litio è sufficiente ad assicurare un’autonomia di marcia in elettrico nell’ordine di 50 km (secondo gli standard WLTP) e circa un’ora di sosta mentre l’idrogeno assicura altri 150 km di autonomia. La ricarica delle batterie si ha collegando il veicolo (tramite una presa posizionata sul parafango anteriore sinistro) ad un caricabatterie da 11 kW a corrente alternata.

 

Il veicolo è progettato per garantire una capacità di funzionamento anche in condizioni climatiche particolarmente rigide (-20° C) in virtù della potenza termica assicurata delle celle di combustibile (che producono acqua calda come prodotto di scarto). Si avvia il mezzo sempre in modalità elettrica (condizione necessaria per fare raggiungere la temperatura di esercizio ottimale alle fuel cells a idrogeno), e – grazie anche all’adozione del sistema di recupero dell’energia le batterie assicurano la massima potenza richiesta, ma anche di raggiungere la più vicina stazione di rifornimento qualora l’idrogeno si esaurisca. Lo sviluppo della prima gamma di veicoli a idrogeno fuel cell Stellantis è stata a cura della Divisione Special Vehicles di Opel.

I prezzi di vendita saranno resi noti più avanti: non si esclude, e questo è da rimarcare, un possibile ampliamento del nuovo sistema di alimentazione ad altri “brand” della Stellantis (in particolare Fiat Professional) e un successivo allargamento alle autovetture. “L’utilizzo dell’idrogeno è cruciale in materia di transizione energetica – osserva Frank Jordan, responsabile della Direzione Research & Innovation Germany – “tuttavia è necessario investire sulle infrastrutture di rifornimento, come si sta già facendo in Germania”. Occorre uno sviluppo delle produzioni dell’idrogeno “green”, delle infrastrutture di rifornimento e di stoccaggio, ed un aumento dell’economia di scala per ottimizzare i costi industriali.

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